Ampio sondaggio sulla Svizzera interconnessa: L’interconnessione digitale tiene unita la Svizzera

Come si interconnette la Svizzera? In che modo gli svizzeri si tengono in contatto con amici e familiari? Siamo più propensi a rinunciare all’auto o a una connessione internet veloce? Quando ci si sente veramente a casa al nuovo luogo di domicilio dopo essersi trasferiti per lavoro o ragioni di cuore? E come si mantengono vivi i contatti con la regione di provenienza? Un sondaggio rappresentativo condotto dall’istituto di ricerca sotomo su incarico di Swisscom mostra nuove e interessanti sfaccettature del modo in cui oggi la popolazione svizzera si interconnette e cura i propri contatti.
Berna, 08 maggio 2016

I risultati dello studio sono inequivocabili: la Svizzera non ha una periferia digitale e il divario spesso evocato tra città e campagna a livello d’interconnessione non esiste. Abitanti della campagna e cittadini attribuiscono pressoché la stessa rilevanza all’interconnessione digitale – poco importa se tramite telefono mobile, internet a casa o in viaggio – e tutti rinuncerebbero piuttosto all’auto che alla connessione internet e di rete mobile. I mezzi di comunicazione tradizionali, come la telefonia fissa, la posta lettere e pacchi, hanno perso notevolmente d’importanza ovunque, senza distinzione tra periferia e aree urbane. Il fossato digitale è quindi un mito – e oggi l’interconnessione digitale sembra essere diventata il maggior collante della Svizzera.

Gli svizzeri intrattengono i contatti con gli amici sempre più online

Oggi è inimmaginabile vivere senza comunicazione mobile. Lo dimostra anche il modo in cui le persone coltivano le proprie amicizie. Benché il 73% degli intervistati mantenga i contatti con visite nelle rispettive abitazioni, una fetta quasi equivalente di persone (72%) reputa altrettanto importanti a tal fine i messaggi di testo tramite SMS o i servizi di messaggeria come WhatsApp – ossia interconnessione digitale nel vero senso del termine. «Telefonarsi» e «Uscire assieme» sono per contro meno rilevanti (rispettivamente 56% e 53%). Anche in questo contesto non si riscontrano differenze tra città e campagna. Persino la presunta «tipica ruralità» riveste un ruolo secondario: soltanto poco meno di un terzo degli interpellati (32%) sfrutta gli incontri nel vicinato per coltivare le amicizie e l’attività in ambito associativo è significativa per neanche un quarto degli intervistati (24%). Tra l’altro, gli «amici» assumono un’importanza particolare in tutta la Svizzera e con un tasso del 62% sono l’aspetto indicato più di frequente come caratteristica distintiva della regione in cui si sentono a casa – sorprendentemente davanti alla «famiglia» (57%) come pure al «paesaggio» (52%) e al «dialetto» (38%).

«Röstigraben» a livello di incontri online

Stando allo studio, in Svizzera circa l’80% delle persone ha un relazione fissa. Più di una coppia su dieci (13%) si è conosciuta in internet. Nella fascia tra i 35 e i 55 anni dei cosiddetti «immigranti digitali» ciò è addirittura il caso per una coppia su sette. Un dato che salta agli occhi è che nei cantoni con centri in cui il carattere cittadino è meno spiccato vi è una maggiore propensione all’online dating. Nel canton Argovia, ad esempio, ben una coppia su cinque (21%) è nata grazie a internet, mentre nel canton Turgovia il tasso è del 18%. Contrariamente all’opinione diffusa, gli incontri online non sono quindi una pratica tipica delle grandi città. Interessante è anche il fatto che vi sono differenze nette tra le regioni linguistiche: nella Svizzera occidentale, al di là del «Röstigraben», l’internet è generalmente molto meno popolare come mezzo per trovare partner che nella Svizzera tedesca (a Ginevra ad es. vi ricorre soltanto il 6% delle persone).

Secondo i risultati del sondaggio, il canale digitale supera le altre modalità utilizzate per curare i contatti. Gli esiti dello studio confermano nuovamente anche i notevoli potenziali che si celano nell’interconnessione digitale: ad esempio per compensare aspetti della mobilità. Oggi tre persone attive professionalmente su quattro elaborano le proprie e-mail di lavoro anche a casa e oltre la metà evade anche altri compiti per l’ufficio da casa. Più di un terzo (35%) vorrebbe avvalersi di questa possibilità ancora più spesso. Nella fattispecie si tratta soprattutto di persone che durante il lavoro sono spesso online e percorrono lunghi tragitti pendolari. La digitalizzazione offre pertanto grandi potenziali nell’ottica dell’urgente sgravio dell’infrastruttura stradale attraverso l’istituzionalizzazione e il perfezionamento di modelli di home office.

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L’istituto di ricerca sotomo ha intervistato su incarico di Swisscom 14’174 persone in merito a diversi canali online (blick.ch, lematin.ch, bluewin.ch, facebook.com) tra l’11 e il 23 febbraio 2016. I risultati sono ponderati in base a criteri sociodemografici e sono rappresentativi della popolazione tra i 18 e i 75 anni residente in Svizzera.

Domande:

Michael Hermann, michael.hermann@sotomo.ch, 076 576 74 48



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