Droni

Il punto della situazione sulla nuova normativa in materia di droni in Svizzera

Dal 1º gennaio 2023 anche in Svizzera trovano applicazione le norme europee in materia di droni. Quali sono le conseguenze per le operatrici e gli operatori professionali e i piloti amatoriali di droni? Risponde Philipp Eder, Head of Drones & Robots di Swisscom Broadcast.

Eine Drohne fliegt im Sonnenuntergang über ein Feld.

Dal 1º gennaio 2023, la Svizzera ha recepito le norme europee in materia di droni che vanno a dare un giro di vite sulla legislazione vigente. Perché?  

Quando una tecnologia si afferma, lentamente ma indiscutibilmente, è chiaro che deve essere regolamentata. Trattandosi di una tecnologia che si evolve a un ritmo frenetico, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea AESA lavorava già dal 2015 a una normativa europea completa in materia di droni. Anche la Svizzera ha partecipato attivamente a questi lavori, ma una mozione le ha impedito di adottare le nuove norme contemporaneamente all’UE. Fin dall’inizio, però, era chiaro che sarebbe stata solo una questione di tempo prima che la normativa europea venisse recepita anche in Svizzera. Ed è proprio quello che è successo.  

A suo avviso, la Svizzera ha fatto bene ad adottare le stesse norme dell’UE?    

Assolutamente sì. Una legislazione transfrontaliera uniforme è l’unica strada da percorrere. Le persone che pilotano droni possono volare nell’intero spazio aereo dell’UE alle stesse condizioni anziché doversi informare ogni volta sulle leggi vigenti. Poiché il certificato è valido sia in Svizzera che nello spazio comunitario, è palese una semplificazione notevole. Per finire la nuova normativa consente il trasferimento transfrontaliero della tecnologia dei droni e in tal modo crea un presupposto fondamentale per la crescita di questa industria.  

In estrema sintesi, cosa prevede la nuova normativa in materia di droni? 

È stata creata una nuova distinzione fra tre categorie: «aperta», «specifica» e «certificata». La categoria soggetta a certificazione si applica per l’esercizio di droni con rischio elevato, come ad esempio per il trasporto di persone o di merci pericolose. In Svizzera e nell’UE oggi come oggi non si assiste ancora all’impiego di droni soggetti a certificazione: le regole in materia sono in corso di definizione. La maggior parte delle persone sono piloti amatoriali con droni di categoria aperta. Bisogna sostenere un esame online e l’età minima è di 12 anni. Inoltre, i droni di categoria aperta non possono salire oltre i 120 metri di altitudine, devono essere sempre operati mantenendo il contatto visivo ed essere provvisti di registrazione e identificazione ufficiali. 

I droni rientrano nella categoria specifica qualora non rispettino i criteri della categoria aperta. Ad esempio se vengono operati senza contatto visivo diretto, la quota massima di volo supera i 120 metri oppure viene impiegato un drone avente una massa massima al decollo superiore a 25 kg. In questo caso, il volo deve essere preceduto dalla determinazione del rischio derivante da un’operazione complessa con i droni. Esistono diverse procedure di autorizzazione, tra cui il metodo detto «Specific Operations Risk Assessment» (SORA(apre una nuova finestra)).   

Come viene valutato il rischio di un’operazione con i droni?   

Applicando il metodo SORA, il rischio di voli con i droni complessi viene identificato sistematicamente in un processo iterativo. L’obiettivo è sempre quello di non mettere in pericolo persone e cose in aria o a terra. È il richiedente stesso a stabilire dove, quando e come verrà eseguita l’operazione con i droni. Il «Service Ground Risk» di Swisscom Broadcast è in grado di dare un aiuto prezioso: sulla base di dati anonimizzati e aggregati della rete mobile Swisscom in combinazione con diverse previsioni meteorologiche, l’algoritmo formula una previsione sulla densità di persone attesa nel corridoio di volo prestabilito all’orario di volo prestabilito – in qualsiasi giorno e a qualsiasi ora. In questo modo, gli operatori di droni che pianificano una rotta possono verificare se i droni eccedono il numero massimo ammesso di persone sorvolate. 

Soluzione per la pianificazione dei voli dei droni

Siete operatori di droni e vi occorrono informazioni affidabili per la verifica del richio a terra nei corridoi di volo? Abbiamo una soluzione basata sui dati mobili che consente di pianificare con lungimiranza i voli con i droni(apre una nuova finestra).

Un drone con telecamera vola in aria

Ci sono altre regole da rispettare quando si eseguono voli con i droni?    

Molti droni montano telecamere, perciò entra in gioco anche la legge svizzera sulla protezione dei dati. In sostanza, questa legge stabilisce che nessuno può essere fotografato o filmato senza il proprio consenso qualora sia riconoscibile nelle immagini. Per intenderci, chi vuole scattare delle foto di un’escursione e si accorge che nelle immagini compaiono degli altri escursionisti deve prima richiedere il loro consenso. Anche se un locatore desidera rilevare le misure della propria casa con un drone deve prima darne comunicazione ai locatari. Inoltre, le persone che compaiono nelle immagini devono essere espressamente informate qualora le foto o i video vengano archiviati o addirittura pubblicati. I dati archiviati devono naturalmente essere protetti in modo adeguato da accessi di terzi come previsto dalla legge sulla protezione dei dati. Il sito web dell’incaricato federale della protezione dei dati spiega in dettaglio le basi giuridiche per la registrazione di immagini con i droni(apre una nuova finestra) che ogni pilota di droni deve conoscere.     

Soluzione per il rilevamento dei droni

Volete proteggervi dai droni? Qui trovate maggiori dettagli sulle nostre soluzioni per il rilevamento dei droni(apre una nuova finestra).

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito web dell’UFAC Informazioni attuali (admin.ch) (apre una nuova finestra)

Un'immagine di Philipp Eder

Philipp Eder è Head of Drones & Robots di Swisscom Broadcast. Ha 33 anni ed è titolare di un MBA del Politecnico federale di Losanna nonché di un bachelor in tecnologia elettronica e della comunicazione presso la Scuola universitaria professionale di Berna. Nella sua carriera professionale è passato da un inizio altamente tecnico (ingegneria dei sistemi, gestione tecnica di progetti, architettura ICT) fino allo sviluppo e alla commercializzazione di innovazioni per migliorare l’efficienza. 

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