Dal problema complesso alla soluzione semplice
Il Computational Thinking (CT) aiuta a comprendere e risolvere problemi complessi. Swisscom consente l’applicazione del metodo durante le lezioni.
Anche voi utilizzate già il Computational Thinking nel quotidiano: immaginate di cucinare un piatto seguendo la ricetta. Mentre il sugo cuoce lentamente sui fornelli, voi tagliate la verdura. Cucinare implica di eseguire operazioni non solo consecutive, ma anche parallele. Chi comprende la differenza tra i processi consecutivi e quelli paralleli è anche in grado di sviluppare strategie per la risoluzione di problemi. Lo fa impiegando il metodo del Computational Thinking.
Con il CT, i problemi e le loro soluzioni vengono formulati in modo tale che possano comprenderli ed eseguirli sia le persone che le macchine. Il problema viene scomposto in maniera metodica al fine di poter riconoscere un modello e formulare delle regole, che infine portano alla risoluzione del problema. Semplificato in questo modo, il problema può essere risolto anche da un computer.
Un problema complesso viene scomposto in diversi problemi parziali comprensibili.
All’interno dei problemi parziali si cercano dei modelli, ricorrendo a valori empirici: spesso i processi riconosciuti sono già noti totalmente o in parte da altri processi risolutivi di problemi.
Gli aspetti non rilevanti del problema vengono esclusi. Ci si concentra sui dettagli rilevanti. Il problema iniziale viene fortemente semplificato.
Grazie alle fasi di pensiero precedenti, conosciamo i modelli in base ai quali funziona il problema e sappiamo come influenzarli. A questo punto si possono definire delle regole che portano alla risoluzione del problema.
La Svizzera si sta evolvendo in società dell’informazione. In futuro la formazione informatica sarà una competenza cruciale. Con l’iniziativa «Scuole su internet», Swisscom promuove attivamente la sede di formazione Svizzera dal 2002. In questo contesto supporta le scuole nello sfruttare le opportunità del mondo della rete, risvegliando al contempo la curiosità degli alunni per le skill importanti di domani. Con il robot per l’apprendimento Thymio imparano già nella scuola primaria il Computational Thinking – nel rispetto dei programmi didattici e giocando. Vengono promosse le competenze decisive e la formazione del personale specializzato del futuro.
Lo strumento migliore per visualizzare e applicare quanto appreso sono i robot didattici. Tra questi, Thymio spicca per il gran numero di sensori e attuatori, ma anche per il prezzo adatto ai budget delle scuole.
Thymio è stato sviluppato all’EPFL (École polytechnique fédérale de Lausanne), e ora il progetto viene portato avanti dallo spin-off senza scopo di lucro Mobsya.
Il piccolo robot Thymio è stato sviluppato dall’EPFL per rendere visibile e «vivibile» il Computational Thinking.
Swisscom, la SUPSI e digitalswitzerland mandano Thymio a scuola. Cinque classi scolastiche di quattro cantoni montani lavoreranno intensamente con il robot per un periodo di due anni.