«Finora è stato possibile ottimizzare i costi del cloud in tutte le aziende che hanno adottato un approccio FinOps»
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«Finora è stato possibile ottimizzare i costi del cloud in tutte le aziende che hanno adottato un approccio FinOps»

Più si utilizzano servizi cloud diversificati, più si tende a perdere di vista il quadro complessivo dei costi. Il framework FinOps aiuta le aziende a tenere sotto controllo le spese per il cloud. Ne abbiamo parlato con Stefan Denk, Solution Architect Swisscom, che ci spiega come funziona FinOps, come si applica il framework e di quanto si possono ridurre i costi. 

Qual è la peculiarità della gestione dei costi del cloud con FinOps?  

Stefan Denk: L’approccio FinOps vuole consentire da un lato di sfruttare meglio il valore aggiunto offerto dal cloud, e dall’altro di utilizzarne in modo più efficiente le risorse. In azienda questo significa unire il settore finanziario (Fin) con l’ambiente DevOps esistente (Ops). I nostri esperti FinOps certificati analizzano la situazione attuale e insieme ai team dei settori IT, Business e Finance individuano i possibili margini di ottimizzazione. 

Si cerca quindi un margine nascosto di ottimizzazione dei costi? 

L’ottimizzazione dei costi del cloud è uno dei principali obiettivi dell’approccio FinOps, ma non è l’unico. Altri obiettivi possono essere ad esempio la promozione di una nuova cultura improntata a un uso più efficiente del cloud, la collaborazione tra diversi team o l’ulteriore sviluppo di competenze specialistiche legate al cloud. 

Quindi non esiste un unico modo per mettere in pratica una strategia FinOps? 

No. Esistono tante varianti, molto diverse tra loro. Il framework FinOps è composto da un totale di 18 discipline, applicate e organizzate secondo un ordine di priorità che risponde alle esigenze aziendali. 

Perché serve questo framework? Non è possibile ridurre comunque i costi per l’utilizzo del cloud anche senza FinOps? 

A questo livello è molto difficile. Il problema infatti è che le grandi aziende si appoggiano a infrastrutture cloud complesse e decentrate, soprattutto quando lavorano in un ambiente agile e con soluzioni DevOps. Se in passato un’azienda poteva mettere in conto un ammodernamento del suo sistema IT locale ogni 3 o 5 anni, avendo ben chiari sia gli obiettivi che il budget, oggi con l’uso intensivo del cloud i costi sono diventati molto meno trasparenti. 

Stefan Denk, Azure Solution Architect Swisscom
Stefan Denk: «L’ottimizzazione dei costi del cloud è uno dei principali obiettivi dell’approccio FinOps.»

Perché questa mancanza di trasparenza? 

Con il passaggio dal metodo a cascata a modelli agili DevOps, l’approvvigionamento è diventato decentrato. Nel cloud, tecnici IT, architetti software e collaboratori del ramo Business possono acquistare una macchina virtuale, configurare un database o noleggiare un server per una mansione specifica. Tutti questi servizi sono utilizzati intensivamente ma gestiti in modo molto diverso tra loro in termini di fatturazione, licenze e SLA, e se sono tanti diventa impossibile tenerli tutti sotto controllo. Nel corso degli anni si viene così a creare un insieme poco trasparente delle più disparate risorse cloud.  

Ed è qui che entra in gioco FinOps. 

Esatto. L’analisi di una proliferazione caotica di risorse richiede competenze specifiche e la collaborazione da parte di tutti i settori aziendali. I provider Public Cloud forniscono tutte le informazioni necessarie per eseguire analisi dettagliate. Ma per le aziende che utilizzano molto il cloud si può arrivare a mezzo milione di righe Excel – al mese. Sono quindi ben poche le aziende capaci di ricavarne qualcosa. I nostri esperti FinOps sono invece in grado di estrarre le informazioni più rilevanti, evidenziando di norma sostanziali margini di ottimizzazione. 

Dove si nascondono di solito i maggiori margini di ottimizzazione? 

Spesso s’impiegano metodi di fatturazione inadeguati, senza approfittare degli sconti disponibili. Dalle analisi può emergere ad es. che per molti server utilizzati in modo permanente viene applicata la fatturazione pay-as-you-go, quando in realtà le stesse risorse potrebbero risultare molto più economiche con un «commitment», cioè riservando in modo fisso determinate istanze per un determinato periodo di tempo. Spesso vengono utilizzati servizi inadeguati o macchine virtuali poco idonee e poco performanti. Per la maggior parte delle aziende è impossibile tenersi costantemente al corrente di tutte le ultime offerte dei provider cloud.  

Sono già tanti i progetti FinOps che avete seguito. Di norma a quanto ammontano i possibili risparmi? 

Finora è stato possibile ottimizzare i costi in tutte le aziende che hanno adottato un approccio FinOps. Con l’implementazione FinOps si arriva di solito a più che triplicare il ROI. I risparmi possono attestarsi tra il 10 e il 30 percento. Si tratta di una riduzione drastica dei costi, che lascia stupiti molti dei nostri clienti. La principale voce di risparmio, troppo poco sfruttata, è senza dubbio quella delle istanze riservate di cui parlavamo prima, con cui si possono ottenere sconti fino al 70% a seconda del provider.  

Un’ottimizzazione FinOps dovrebbe rendere trasparente ed efficiente l’intera gestione del cloud. Perché allora serve un monitoraggio anche in seguito? 

Un regolare monitoraggio dell’utilizzo del cloud è necessario per gestire un’infrastruttura in costante evoluzione e valutare l’attuale gamma di offerte, servizi e sconti. A ciò si aggiungono la crescita aziendale, le migrazioni e le riorganizzazioni, tutti fattori che incidono sull’utilizzo del cloud. Per evitare una nuova proliferazione fuori controllo, è necessaria una procedura ciclica di informazione, ottimizzazione e intervento.  

L’azienda ha bisogno di ulteriori specialisti FinOps esterni o le necessarie competenze possono essere sviluppate anche internamente? 

Sono entrambe opzioni possibili. Lo spettro delle possibili collaborazioni è molto ampio. Con la nostra prima analisi FinOps offriamo un aiuto immediato. I risparmi così ottenuti liberano di solito risorse finanziarie utilizzabili per implementare strategie FinOps più di lungo periodo. La prosecuzione della collaborazione FinOps può servire ad esempio a portare in azienda le necessarie competenze, inizialmente tramite specifici collaboratori che operano un po’ come aggregatori di notizie, e poi con un team FinOps dedicato. È però anche possibile acquistare un servizio permanente FinOps da Swisscom come Managed Service completo. Analizziamo, ottimizziamo e monitoriamo l’intero utilizzo del cloud in modo permanente e a cadenze regolari.

Ottimizzare i costi del cloud con FinOps

Vi state chiedendo perché spendete così tanto per le vostre infrastrutture cloud? Allora è il momento di fare chiarezza. Con FinOps analizziamo la vostra attuale gestione finanziaria del cloud sotto il profilo della tecnologia, del business e delle finanze. In molti progetti da noi curati, siamo riusciti a tagliare i costi del cloud del 30% circa. 

Come si riesce a implementare una strategia FinOps a lungo termine in azienda? 

Di solito serve un vero e proprio cambiamento culturale. È necessario creare incentivi per promuovere l’interazione tra team in tutta l’azienda e riuscire così a individuare e sfruttare i margini di ottimizzazione. Siccome tutto questo va fatto parallelamente alle attività quotidiane, si tratta di un impegno non da poco. L’ideale è che le necessarie competenze vengano introdotte in azienda per mezzo di «evangelisti» particolarmente motivati.  

In questo Swisscom offre un sostegno? 

Assolutamente. I nostri specialisti sono ormai molto esperti nel fare rete fra i più disparati silos aziendali, mettendo sul tappeto diverse prospettive per sensibilizzare le figure coinvolte sull’urgenza di ottimizzare l’uso del cloud. Se si riesce a delineare un approccio condiviso sull’uso del cloud, a vagliare costantemente le risorse esistenti e a sfruttare le opportunità di ottimizzazione evidenziate, sul lungo periodo è possibile ottimizzare i costi. Ma questo cambiamento non avviene da solo: bisogna che ognuno faccia la sua parte. 

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