ADSL

Internet a banda larga: il Tribunale federale conferma la multa nei con-fronti di Swisscom

Nella sentenza emessa oggi, il Tribunale federale respinge il ricorso di Swisscom contro la sentenza del Tribunale amministrativo federale del 14 settembre 2015 per prezzi abusivi e conferma la multa per cartello di 186 milioni di CHF inflitta a Swisscom dal Tribunale amministrativo federale. La sentenza riguarda i prezzi ADSL applicati sino alla fine del 2007. Swisscom deplora questa decisione.
Sepp Huber
Sepp Huber, Responsabile Media Relations
19 dicembre 2019

Il Tribunale federale conferma l’accusa rivolta a Swisscom di aver praticato sino al 31 dicembre 2007 prezzi abusivi nei confronti della concorrenza per prestazioni preliminari di banda larga (Broadband Connectivity Service, BBCS).

 

Swisscom deplora la decisione del Tribunale federale e ritiene ingiustificata la sanzione:

 

  • Swisscom non deteneva una posizione dominante sul mercato, poiché già al momento dell’indagine esisteva una pressione in termini di concorrenza e prezzi da parte delle reti via cavo.
  • L’offerta di Swisscom ha permesso sin dall’inizio alla concorrenza di commercializzare propri servizi di internet a banda larga. Swisscom ha migliorato costantemente questo servizio a livello di prezzi e di larghezza di banda, ragion per cui non poteva rappresentare un ostacolo per i concorrenti.
  • L’indagine riguarda i primi anni dopo il lancio di ADSL e le perdite iniziali contestate dalla COMCO nel settore della banda larga a causa dei costi di acquisizione per nuovi clienti erano normali in questa.
  • Il settore di internet a banda larga (per utenti finali) di Swisscom (e di concorrenti altrettanto efficienti) è redditizio con il tempo e pertanto non può verificarsi un deficit strutturale né una forbice costi/prezzi.

Sanzione e accantonamenti

La multa di 186 milioni di CHF inflitta dal Tribunale amministrativo federale e ora confermata dal Tribunale federale ha dovuto essere pagata da Swisscom già nel 2016. La sentenza del Tribunale federale non ha alcun effetto sulla chiusura d’esercizio 2019. La guidance (previsione aziendale) per l’esercizio in corso rimane invariata.

 

A prescindere dall’esito di questa vertenza, Swisscom s’impegnerà come sinora a migliorare costantemente la sua offerta a banda larga, continuando a investire somme elevate nel potenziamento dell’infrastruttura per una copertura a banda larga veloce in Svizzera. Solo nel 2019, Swisscom ha investito circa 1,6 miliardi di CHF nell’infrastruttura in Svizzera.

Retroscena

Indagine della COMCO

La Commissione della concorrenza COMCO avviò nell’ottobre 2005 un’indagine contro Swisscom in seguito a presunti prezzi BBCS abusivi. Dopo quattro anni la COMCO stabilì nella decisione di sanzionamento del 19 ottobre 2009 che Swisscom deteneva una posizione dominante sul mercato della banda larga e di averne abusato sino a fine 2007 per mezzo di una cosiddetta forbice costi/prezzi (ovvero un margine troppo esiguo fra i prezzi delle prestazioni preliminari e quelli pagati dai clienti finali). In questo modo avrebbe impedito alla concorrenza di condurre affari redditizi nel settore di internet a banda larga. La COMCO comminò perciò a Swisscom una multa di 219 milioni di CHF. Swisscom presentò ricorso al Tribunale amministrativo federale contro tale decisione di sanzionamento.

Sentenza del Tribunale amministrativo federale

Nella sua sentenza del 14 settembre 2015, il Tribunale amministrativo federale accolse parzialmente il ricorso di Swisscom contro il provvedimento sanzionatorio della COMCO per prezzi abusivi dei servizi a banda larga. In linea di principio, il Tribunale amministrativo federale confermò l’accusa di abuso formulata dalla COMCO, secondo la quale Swisscom aveva applicato fino al 31 dicembre 2007 prezzi illeciti per prestazioni preliminari di banda larga ai suoi concorrenti e questi non erano stati in grado di realizzare margini sufficienti per i propri prodotti destinati ai clienti finali. Tuttavia, stabilì che la multa comminata dalla COMCO pari a 219 milioni di CHF era troppo elevata e la ridusse quindi a 186 milioni di CHF. Swisscom presentò ricorso al Tribunale federale contro tale sentenza.

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