La commercializzazione dei contenuti sportivi tramite Pay TV da parte di Swisscom e del gruppo Cinetrade ha sempre rispettato le norme di legge, anche nel periodo tra il 2006 e il 2013. Analogamente a quanto succede in altri paesi, i diritti di trasmissione per contenuti sportivi vengono periodicamente assegnati mediante procedura di gara libera, alla quale possono partecipare anche altre realtà interessate, come gli operatori di rete via cavo. Il fatto che l’offerta sportiva della piattaforma Swisscom TV fosse leggermente più ampia trova una giustificazione nei forti investimenti effettuati da Swisscom e Cinetrade tra il 2006 e il 2013 per valorizzare le trasmissioni sportive, fino ad allora trascurate in Svizzera, e poterle così proporre come contenuti interessanti per la Pay TV. Questo approccio era infatti necessario per proteggere a sufficienza gli investimenti effettuati.
Per il pubblico svizzero, la prima offerta alternativa in un mercato televisivo altrimenti monopolizzato dai gestori di rete via cavo è arrivata solo nel 2006, quando Swisscom si è affacciata su questo nuovo mercato. In seguito si è sviluppata un’intensa concorrenza. È nel quadro di questa concorrenza che Swisscom e Cinetrade/Teleclub hanno gradualmente allestito un’offerta completa di trasmissioni in diretta dei campionati svizzeri di calcio e di hockey su ghiaccio. Grazie all’impegno di Swisscom e Cinetrade, gli appassionati di sport possono oggi beneficiare di un’offerta molto più ampia di trasmissioni in diretta sia sulla Free TV che sulla Pay TV, sia sulla piattaforma Swisscom TV che sulle reti dei gestori di rete via cavo.
Swisscom analizzerà ora in modo approfondito le implicazioni della decisione del Tribunale amministrativo federale e sta valutando un possibile ricorso al Tribunale federale. La multa confermata dalla sentenza avrà un impatto sul risultato operativo (EBITDA) del secondo trimestre di 71,8 milioni di franchi svizzeri. La previsione per l'esercizio 2022 rimane invariata.