Nella disputa sulla fibra ottica in corso con la ComCo, Swisscom ha deciso di cedere e di modificare la modalità di potenziamento delle linee di dati veloci. Come mai Swisscom ha deciso di fare un passo indietro?
Christoph Aeschlimann: Stiamo modificando la modalità costruttiva più che altro per rispondere alle esigenze dei nostri clienti. Avendo al momento oltre 400’000 collegamenti inutilizzabili, abbiamo deciso di venire incontro ai clienti modificando l’architettura impiegata.
Su che cifra si aggirano le perdite subite da Swisscom a causa dei collegamenti bloccati?
I clienti usufruiscono già di reti in rame. Per cui non stiamo perdendo denaro. Il problema è che i clienti non stanno beneficiando dei collegamenti veloci in fibra ottica.
I clienti si sentono frustrati dal fatto di disporre di collegamenti veloci praticamente in casa, ma di non poterli mettere in funzione?
È proprio questo il punto, ed è per questo che abbiamo deciso di modificare l’architettura dei collegamenti per far sì che li si possa utilizzare.
Non sarebbe stato più conveniente fare questo passo un po’ prima?
Con il senno di poi si può sempre dire che si sarebbe potuto fare le cose diversamente. Il fatto è che noi siamo tuttora convinti che la configurazione punto-multipunto sia migliore. Tutto il mondo la realizza. Ma le cose ora stanno diversamente, e il procedimento con la ComCo va avanti già da 20 mesi. È per questo che siamo giunti a questa decisione.
Entro quando pensate di poter attivare i 400’000 clienti bloccati?
Per l’attivazione sono necessari lavori di genio civile. Dobbiamo ritracciare la fibra ottica fino alla strada. Ci vorranno diversi anni. Speriamo di poter attivare un po’ più della metà di queste connessioni entro il 2025.
L’intervista è stata trasmessa da AWP in diretta in tedesco (intervista originale) e sottotitolata in francese e italiano.