Radio mobile

Terzo rapporto di misurazione della Confederazione sulla rete mobile: l’esposizione effettivamente misurata è eccezionalmente bassa

I valori eccezionalmente bassi rilevati nel terzo rapporto di misurazione della Confederazione appaiono sorprendenti in particolare alla luce del dibattito talvolta anche accesso sulle emissioni della rete mobile. La mediana è inferiore all’1% del valore limite di immissione. Sarebbe quindi utile una comunicazione chiara e inequivocabile per placare i timori ancora nutriti dalla popolazione.

In una serie sistematica di misurazioni sono stati raccolti milioni di punti di dati in diverse località. Ovunque siano state effettuate le misurazioni, la mediana è sempre stata inferiore all’1% del valore limite di immissione consentito di 50 V/m (Volt al metro). La metà di tutte le misurazioni, quindi, equivale a meno di un centesimo del valore limite ammesso. I valori più alti sono stati registrati in aeroporto con 0.48 V/m, mentre le mediane nelle scuole e nei centri storici dei piccoli paesi si sono fermate rispettivamente a 0.08 e 0.09 V/m. Il valore più alto fra tutte le misurazioni è pari ad appena il 6% del valore limite di immissione. Per fare un confronto, è come se la metà di tutte le automobili che circolano su una strada viaggiasse a meno di 1 km/h anche se il limite è di 100 km/h. L’altra metà oltrepasserebbe la soglia di 1 km/h, ma anche l’automobile più veloce arriverebbe soltanto a 6 km/h.

Superamenti regolari in altre emissioni ambientali

Nelle altre tipologie di immissioni considerate dal diritto ambientale, ossia l’inquinamento atmosferico e il rumore, la Confederazione e i cantoni lottano da anni con un susseguirsi di progetti per riuscire a rispettare i valori limite di immissione. I valori limite delle polveri sottili e dell’ozono, due inquinanti atmosferici, vengono regolarmente superati. Per il rumore, il valore limite di immissione è così alto che 1 milione di persone in Svizzera è programmaticamente esposto a un rumore dannoso o fastidioso.

Diagramma: confronto tra radiazioni non ionizzanti (RNI), rumore e aria

Fonti: UFAM & Consorzio di progetto SwissNIS, Misure di esposizione alle radiazioni non ionizzanti, Relazione annuale 2023; Martin Röösli, Was wissen wir über mögliche negative gesundheitliche Auswirkungen von Luftschadstoffen, Lärm und NIS? FSM Science Brunch 06.11.2024

Un ampio margine in aggiunta al valore limite dell’impianto (VLImp)

La bassissima esposizione della popolazione elvetica è merito delle peculiarità della normativa nazionale. Nei «luoghi a utilizzazione sensibile» (LAUS) come abitazioni, uffici o scuole si applica un valore limite precauzionale (VLImp) dieci volte più basso (5 V/m). I valori delle nuove misurazioni dimostrano che anche il valore limite dell'impianto è ben lontano dall’essere esaurito, considerando che il valore più alto misurato nelle scuole è di appena 0.43 V/m. Per avere un’idea, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche le radiazioni non ionizzanti potrebbero risultare dannose soltanto a partire da circa 350 V/m. Tra l’esposizione misurata e un possibile impatto vi è quindi un divario nell’ordine delle 700 volte.

Questo dimostra che le disposizioni esecutive dell’ordinanza sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ORNI) offrono un ampio margine in aggiunta al valore limite dell’impianto. Questo limita ulteriormente la performance delle antenne. Di conseguenza, il numero di siti di antenna necessari è molto più alto e in molti casi la loro presenza non viene vista di buon occhio.

I risultati sono inequivocabili, la comunicazione no

È ormai noto che la rete mobile suscita molti timori, tanto diffusi quanto vaghi. I risultati dei rapporti di misurazione parlano chiaro: i valori misurati restano ben al di sotto dei valori limite precauzionali. Lo stesso non si può invece dire di altri influssi ambientali come l’inquinamento atmosferico e il rumore, dove i valori limite vengono regolarmente superati anche se le conseguenze potenzialmente nocive per la salute sono ampiamente dimostrate. 

La popolazione meriterebbe che questi risultati chiari venissero comunicati in modo concreto e facilmente comprensibile, come già chiesto nella mozione «Condizioni quadro per la telefonia mobile» trasmessa dal Parlamento al Consiglio federale nel settembre 2023. Tra gli esempi da seguire vanno ricordati l’Ufficio federale tedesco per la protezione dalle radiazioni (Bundesamt für Strahlenschutz, BfS) e l’autorità australiana per la protezione dalle radiazioni Arpansa.

Confronto con il 2021: il 5G ha ben poco a che fare con il «lieve aumento dell’esposizione».

Nel terzo rapporto, le misurazioni del 2023 sono state confrontate con quelle del 2021. La conclusione è che, «nei luoghi con un forte utilizzo della rete mobile, l’esposizione è lievemente aumentata». Gli esempi concreti menzionati nel rapporto sono gli aeroporti e i mezzi di trasporto pubblici.  Il rapporto individua la causa di questo lieve aumento nell’utilizzo del 5G. Per confutare questa conclusione basta però guardare alla pandemia: dall’aeroporto di Zurigo, ad esempio, nel 2021 sono transitati soltanto 10,2 milioni di passeggeri, ma nel 2023 questo dato era già quasi triplicato tornando a 28,9 milioni. Un «lieve» aumento a fronte di un numero di utilizzatori quasi tre volte più grande indica chiaramente che il 5G è una tecnologia più efficiente.

Limitazione delle emissioni su due livelli in Svizzera ai sensi degli art. 11–14 della legge sulla protezione dell’ambiente.

La legislazione sulla rete mobile è così articolata:

1. livello: limitazione precauzionale delle emissioni nei luoghi in cui potrebbero trattenersi regolarmente delle persone per molto tempo, per mezzo di un valore limite dell’impianto (VLImp) di 5 V/m (Volt al metro)

2. livello: limitazione restrittiva delle emissioni ovunque potrebbero trattenersi delle persone, per mezzo di un valore limite di immissione (VLI) di 50 V/m (Volt al metro)

Contattateci

Media Relations

media@swisscom.com
Tel. +41 58 221 98 04

Ultime notizie su Swisscom