Fragen und Antworten rund um die Revision für KMU. Plus Checkliste.
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Quello che le PMI devono sapere sulla revisione

I revisori sono, per così dire, i poliziotti della contabilità. Come si preparano le PMI al controllo del rendiconto annuale? Quanto costa tale audit? E quando vale la pena di eseguire una revisione anche se si ha la possibilità di rinunciarvi? Ecco le risposte alle 15 domande più importanti per le PMI sulla revisione.

Come saprete per esperienza diretta, ogni volta a inizio anno i revisori vi riempiono di domande o vi richiedono documenti. “Gli occhi del controllo contabile” passano al vaglio il rendiconto annuale, scrupolosamente quanto gli addetti al collaudo che analizzano i veicoli. Qui abbiamo raccolto un vademecum per i rappresentanti delle PMI.

1. Obbligo di revisione: chi è obbligato a sottoporsi a revisione?

La legge impone l’obbligo di revisione ad aziende e gruppi quotati in borsa, società anonime (SA), società a garanzia limitata (Sagl), cooperative, associazioni e fondazioni (si veda la domanda 3), mentre ne sono esenti le ditte individuali, le società in nome collettivo o in accomandita.

2. Rendiconto annuale: cosa verificano i revisori?

Gli auditor analizzano il bilancio, il conto economico e l’allegato, si assicurano che i dati operativi nel complesso non presentino informazioni “fondamentali” errate. I revisori tengono ben presente la definizione sempre valida: “in sostanza si definisce fondamentale ogni informazione contenuta nel conto annuale che, se presentata erroneamente o omessa, può influire sulle decisioni di chi riceve la relazione”.

3. La regola 20/40/250: quanto è approfondito l’audit per le PMI?

Nelle PMI gli auditor principalmente si basano principalmente sulla cosiddetta revisione limitata, una particolare regolamentazione svizzera chiamata anche “review”. L’idea di fondo è quella di proteggere le PMI dagli oneri amministrativi eccessivi e garantire loro degli sgravi finanziari. Secondo gli esperti, le PMI svizzere che impiegano questo tipo di revisione sono circa 95 000. Un controllo più approfondito e su larga scala è invece quello indirizzato alle imprese con maggior “peso economico”, ovvero aziende con un totale di bilancio di 20 milioni di franchi, un fatturato di 40 milioni di franchi e con una media di 250 posti a tempo pieno. Tali società sono sottoposte a una revisione ordinaria.

4. Revisione limitata: come opera un revisore?

Nel caso di “audit ridotto”, il revisore effettua un controllo generale dei conti annuali. In breve: un revisore “rende plausibile”. Se lo si osserva mentre lavora, si vedrà che le sue procedure di verifica consistono in:

  • interrogazioni della direzione,
  • analisi (indicatori, trend, cambiamenti, scostamenti rispetto all’anno precedente e ai bilanci preventivi o confronti con il settore: le cosiddette procedure di verifica analitiche) e
  • adeguate verifiche dettagliate (verifiche delle transazioni, delle attestazioni delle posizioni e rilevazioni per campionamento).

5. Garanzia: cos’è un rapporto di controllo?

Dopo la valutazione degli scenari “best case” e “worst case”, nel caso della revisione limitata i revisori rilasciano una “garanzia negativa” per l’Assemblea generale. La formulazione è la seguente: “Nella nostra revisione non abbiamo rilevato fatti che ci abbiamo fatto ritenere che il conto annuale e la richiesta di impiego dell’utile di bilancio non siano conformi alla legge o agli statuti”. Diversamente, in caso di revisione ordinaria i revisori formuleranno il loro parere positivo come segue: “A nostro giudizio, il conto annuale è conforme alla legge svizzera e agli statuti”.

6. Opting out: quando le PMI possono rinunciare alla revisione?

Hanno il diritto di rinunciare alla revisione le imprese di minori dimensioni. Si considerano tali le aziende che nella media annua non abbiano più di dieci posti a tempo pieno. In Svizzera se ne contano oltre 250 000. Una netta maggioranza di start-up e piccole aziende rinuncia alla revisione esterna. La rinuncia in gergo è denominata “opting out” e deve essere richiesta al registro di commercio. L’ufficio di revisione sarà quindi eliminato dal registro di commercio. Importante: è necessario che tutti i soci siano d’accordo. Indipendentemente dall’obbligo per legge, un’azienda deve eseguire una revisione se a chiederlo sono azionisti che detengono complessivamente almeno il dieci per cento del capitale azionario. Inoltre le aziende sono libere di effettuare revisioni che divergono dalle direttive legali.

7. Maggiore sicurezza: quando conviene una revisione per le PMI?

Rinunciare legalmente all’ufficio di revisione è allettante (si veda la domanda 6), eppure le PMI devono valutare vantaggi e svantaggi. Stando agli esperti, i vantaggi sarebbero i seguenti.

  • Sicurezza più elevata: una revisione riduce il rischio per la direzione aziendale grazie al “principio del doppio controllo”. La revisione garantisce così una maggiore sicurezza anche al Consiglio di amministrazione.
  • Organo di audit e partner: nel caso ideale il controllo esterno può essere un elemento importante di rilevamento precoce, ad esempio in caso di indebitamento eccessivo. L’auditor ricopre inoltre la funzione di interlocutore (“sparring partner”). In questo modo si promuove una discussione su tematiche affini da un punto di vista interno ed esterno. Inoltre è utile che il revisore richiami il Consiglio di amministrazione ai suoi doveri.
  • Regolamentazione della successione: un bilancio verificato riveste un ruolo da non sottovalutare nella regolamentazione della successione o in caso di una vendita imminente.
  • Fiducia/solvibilità: un conto annuale non verificato rappresenta un ostacolo per la ricerca di fondi. È possibile che un creditore insista nel richiedere l’effettuazione di una revisione. Un audit può creare inoltre fiducia nei confronti di autorità fiscale e assicurazioni sociali. Infine un ufficio esterno di revisione influisce creando fiducia verso l’azienda nei potenziali partner commerciali.

8. Costi: quanto costa una revisione limitata?

I costi per una “revisione ridotta” per una PMI si aggirano attorno a 3000 franchi all’anno per le imprese più piccole e fino a un massimo di 25 000 franchi per le aziende sulla soglia dell’audit ordinario (si veda la domanda 3). Un valore indicativo a cui spesso si fa riferimento è 5000 franchi. L’attività di revisione si svolge stagionalmente, con una maggiore concentrazione a inizio anno, ma se si aspetta fino ad aprile o giugno probabilmente si può approfittare di uno sconto. È consigliabile richiedere più preventivi. Attenzione: la legge impone che la revisione sia effettuata entro e non oltre il termine ultimo del 30 giugno.

9. Lista di controllo: come si preparano le PMI alla revisione?

In pratica per la preparazione sono utili liste di controllo contenenti informazioni sulle cifre e sui dati da verificare e che mostrano le informazioni necessarie, sotto forma di lista generale. Richiedete una lista simile al vostro revisore (si veda anche qui [Dokument: Checkliste_Revision_KMU hinterlegen]) per assicurarvi di svolgere le procedure senza intoppi.

10. Pianificazione: come si svolge una revisione?

Una possibile procedura è la seguente:

  1. analisi dei rischi, pianificazione in accordo con la direzione (Dir.)
  2. approfondita interrogazione di direzione e responsabile finanze sul conto annuale
  3. verifica del conto annuale e della proposta di impiego dell’utile
  4. controllo selezionato di attestazioni diposizione/controlli di valutazione per le posizioni principali
  5. richiesta al Consiglio di amministrazione di una “dichiarazione di completezza” firmata
  6. controlli qualitativi da parte di un perito revisore abilitato non coinvolto nell’audit (“principio del doppio controllo”)
  7. esposizione delle vulnerabilità constatate e proposta di migliorie nell’ambito dell’audit in collaborazione con i responsabili di settore
  8. resoconto orale e scritto a direzione, Consiglio di amministrazione e Assemblea generale
  9. su richiesta partecipazione all’Assemblea generale

Revisione interna: tool gratuito per le PMI

Oltre al controllo esterno, i “revisori interni” controllano l’impresa, in particolare nelle grandi aziende, forniscono consulenza al Consiglio di amministrazione e alla direzione o si occupano in linea generale di questioni legate a rischio e controllo. Di norma le PMI non presentano alcuna voce di questo tipo per motivi legati al rapporto costi/benefici, ma trovano il supporto della piattaforma operativa di recente introduzione “KMU-Benchmark” della Scuola universitaria di Lucerna. Il portale promuove la trasparenza nelle PMI, in quanto le dichiarazioni dei vari reparti della direzione finanziaria devono essere valutate in modo soggettivo. “La risposta alle domande colma le falle del controllo autonomo”, spiega Stefan Renggli, docente e responsabile del progetto presso la Scuola Universitaria di Lucerna – Economia. “Le PMI possono confrontare tali valori e lacune con altre PMI delle stesse dimensioni e che operano negli stessi settori. Inoltre le PMI ricevono suggerimenti riguardo alle possibili migliorie da apportare alla gestione del proprio controllo autonomo”. Il portale è gratuito e contiene anche schede informative, liste di controllo, tool e pubblicazioni.

11. Responsabilità: quali responsabilità si assume l’ufficio di controllo?

Le discussioni tra i rappresentanti delle PMI e i revisori pongono la questione della responsabilità dell’ufficio di revisione. Nel rapporto i revisori si tutelano come segue: “Il Consiglio di amministrazione è responsabile per il conto annuale, mentre il nostro compito consiste nella verifica dello stesso”. Il rapporto di controllo non ha alcuna rilevanza nemmeno per la direzione del Consiglio di amministrazione. Lo dice la legge! Infine i revisori non rivestono il ruolo di “consulenti” e non esprimono dichiarazioni riguardo all’efficienza economica, ai rischi d’esercizio o alle prospettive future.

12. Lacune: quali sono le infrazioni che un revisore constata più spesso?

In base alla esperienza, le infrazioni rilevate più di sovente sono le seguenti. Esse non riguardano le prescrizioni in materia di tenuta dei libri e presentazione dei conti.

  • Perdita di capitale: la perdita di capitale rappresenta una forma di bilancio deficitario. Essa si riscontra quando la metà del capitale sociale e delle riserve legali non è più coperta. In tal caso vengono indicati interventi di risanamento.
  • Divieto di rimborso dei conferimenti: l’azionista non ha alcun diritto di recuperare gli importi versati, in particolare la società non può di provvedere autonomamente (apertamente o in modo nascosto) alla restituzione di un deposito.
  • Indizione dell’Assemblea generale: spesso può trattarsi anche dell’inosservanza del termine di convocazione dell’assemblea generale o dei soci, previsto per legge entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio finanziario.

13. Indipendenza: quanto dev’essere indipendente l’ufficio di controllo?

L’indipendenza dell’ufficio di revisione dalla società che si sottopone al controllo è stabilita dalla legge, nonché regolata dai relativi standard delle associazioni di categoria. Pertanto la compilazione del conto annuale non sarebbe compatibile con l’attività di audit. Sono vietate anche le partecipazioni, i rapporti finanziari e anche stretti legami con i responsabili decisionali; sono invece ammesse la collaborazione alla contabilità e la fornitura di altri servizi per la società che deve sottoporsi al controllo. A tal proposito, la linea di demarcazione è sempre motivo di discussione tra gli esperti.

14. Individuazione delle frodi: qual è il grado di sicurezza dopo una revisione?

Neppure dopo un audit da parte di un revisore abilitato e indipendente, nonostante la professionalità e l’obiettività, si può garantire la sicurezza assoluta, pertanto non vi è alcuna garanzia che nell’ambito di una revisione possano essere individuati comportamenti delittuosi come casi di frode. Restano inoltre escluse dall’audit anche altre infrazioni relative alle imposte o alle assicurazioni sociali.

15. Partner: come fanno le PMI a trovare il “giusto” ufficio di revisione?

Da circa dieci anni i revisori devono essere iscritti al Registro dell’Autorità federale di sorveglianza dei revisori (ASR). Questo è il presupposto fondamentale, ma è anche importante che il revisore conosca il settore e che non sia estraneo alle sue particolarità specifiche. Oltre che dalla simpatia e dalla fiducia, un ruolo importante nella scelta è rivestito dalle seguenti questioni.

  • L’ufficio di revisione è affiliato a un’associazione di categoria quali Fiduciari Suisse o Expert Suisse? Ciò garantisce affidabilità, formazione continua periodica e continuità.
  • Esiste un’assicurazione di responsabilità civile? Questo tipo di assicurazione risulta vantaggiosa in caso si verifichi una violazione dell’obbligo di diligenza.
  • Vi sono referenze? Richieda le referenze ad altre imprese, partner commerciali o conoscenti.

 

Download la lista “Preparazione in vista della revisione”

 

Fonti e informazioni:

  • Standard svizzero sulla revisione limitata (SRL) – Fiduciari Suisse
  • Istituto svizzero per la revisione limitata (ISPRL) dell’Unione Svizzera dei Fiduciari “Fiduciari Suisse”, responsabile: Christian Nussbaumer
  • Codice delle obbligazioni (CO): Ufficio di revisione

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